Hanno visto i fenicotteri, gli stagni, il mare di Costa Rei. E poi gli alberghi, come lavorano, come fanno la raccolta differenziata, come è organizzato il centro abitato di Muravera. Gli esperti americani del Global Sustainable Tourism Council sono scesi in campo per verificare se Muravera, assieme al Sud Sardegna – e cioè alla rete di Comuni composta da Villasimius, Cagliari, Pula e Domus De Maria – ha le carte in regola per essere riconosciuto come uno dei 9 paradisi mondiali del turismo sostenibile.
Una certificazione internazionale, insomma, che collocherebbe il Sud Sardegna sulla stessa linea dei Fiordi norvegesi o dei mari caraibici. E le informazioni raccolte dagli esperti sono molto positive: “Ho avuto modo – ha spiegato il sindaco di Muravera Marco Fanni – di parlare a lungo con loro durante la visita al nostro territorio. Su 81 indicatori ben 56 sono risultati positivi, 16 da migliorare e 9 negativi. A noi adesso interessano soprattutto quelli da migliorare”.
E da migliorare c’è senz’altro il marketing e la comunicazione: “E’ questa – ha spiegato Fanni – una delle maggiori criticità emerse. Fra i punti di forza invece il fatto che la candidatura al Global Council è stata fatta grazie alla rete di cinque Comuni supportati dagli operatori turistici. Una novità che ha sorpreso gli stessi americani”.
L’accreditamento definitivo potrebbe arrivare a fine settembre, quando i vertici del Consiglio analizzeranno tutti i dati raccolti. Se dovesse arrivare il via libera il Sud Est Sardegna diventerà una meta eccellente per il turismo sostenibile. Certificata. Una delle nove in tutto il mondo.