Sa die de sa Sardigna

E’ la festa della Sardegna tutta, e forse non tutti sanno che con tale celebrazione si ricordano i poco noti Vespri Sardi. Giornate di fuoco che donarono nuovo vigore all’orgoglio degli isolani, piegato a dal susseguirsi di domini fin troppo potenti per essere sostenuti, senza piegare testa e spalle. Il 28 Aprile del 1794 i […]

E’ la festa della Sardegna tutta, e forse non tutti sanno che con tale celebrazione si ricordano i poco noti Vespri Sardi. Giornate di fuoco che donarono nuovo vigore all’orgoglio degli isolani, piegato a dal susseguirsi di domini fin troppo potenti per essere sostenuti, senza piegare testa e spalle. Il 28 Aprile del 1794 i sardi, guidati da capi popolo capaci di fomentare le folle, ma soprattutto di gestirle, allontanarono riottosamente i piemontesi dalla nostra piccola e forte isola ed insieme alla propria gente, anche il Vicerè. Il motivo era semplice. Dopo la fedeltà dimostrata alla corona piemontese, che portò i sardi nel 1973 a respingere l’attacco da parte dei Francesi (che tentarono l’aggressione in Carloforte prima e in Cagliari poi, dovendosi dare però alla fuga), il governo piemontese dichiarandosi intenzionato a premiare il gesto dei sardi, rifiutò comunque le richieste dei sardi. Queste avrebbero incrementato, seppure relativamente, l’autonomia degli isolani, che richiedevano impieghi civili e militari per i conterranei, e una maggiore indipendenza nella gestione delle cose sarde. Il rifiuto causò la rivolta, passata alla storia con il nome di Vespri Sardi,ricorrenza che il Consiglio Regionale dal 14 Settembre 1993 ha deciso porre in rilievo, istituendo per il 28 aprile d’ogni anno, Sa die de sa Sardigna, la festa del popolo sardo.

Claudia Zedda


Immagini di
cristianocani

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